“Per ultimo abbiamo tenuto l’oggetto dei comuni desideri maschili, Elena ovvero la dama del lago, la soave Joyce DiDonato, anch’essa trionfatrice della serata dopo il rondò finale, fraseggiato con musicalità, stile e passione.” ~ Giovanni Gavazzeni Il Giornale October 2012
Photo: Brescia e Amisano © Teatro alla Scala
“La protagonista Joyce DiDonato affronta una parte più contraltile che sopranile, scritta com’è per Isabella Colbran ma interpretata anche da Montserrat Caballé: ha un bellissimo timbro e un bellissimo legato.” ~ Paolo Isotta Corriere Della Sera October 2011
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“Joyce DiDonato, reduce dalla parte di Ottavio nel Cavaliere della rosa, ossia da uno stile antitetico a quello di Rossini, ha cantato la parte di Elena con delicatezza, precisione e agilità seducenti.” ~ Paolo Gallarati La Stampa October 2011
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“Joyce DiDonato nel difficile ruolo di Elena, rende con naturalezza, vocale e scenica, i turbamenti che affliggono la protagonista, indecisa fra l’amore per Malcom e quello per Giacomo V. Il timbro non sarà soggiogante, ma la sua capacità de tenere sotto controllo il funambolico virtuosismo rossiniano è notevole.” ~ Giancarlo Arnaboldi La Provincia October 2011
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“Qualità della compagnia di canto, invece, davvero stratosferica. […] Accoglienza da delirio in sala, con ovazione interminabile anche per la protagonista, Joyce DiDonato, svettando nel Rondò finale, con cascate di note trascinanti.” ~ Carla Moreni 24 ORE October 2011
Photo: Brescia e Amisano © Teatro alla Scala
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“Joyce DiDonato (Elena) ha fatto annunciare prima dell’inizio una leggera indisposizione, che già si trascinava dall’ultima recita, sei giorni prima, del Rosenkavalier, in cui interpretava da par suo Octavian; occorre dire ch s’è trattato di un’inutil precauzione, dal momento che ha cantato stupendamente. Joyce DiDonato, da mezzosoprano acuto qual è, possiede la voce ideale per restituire timbricamente e stilisticamente nel modo più adeguato i ruoli Colbran del Pesarese. E questa sua Elena l’ha confermato: morbidezza d’emissione, emissione flautata, voce assolutamente omogenea in tutta la gamma, sintillante in acuto, con un registro grave soffice e setoso, timbrato, ma al medesimo tempo non forzato, di assoluta naturalezza.
L’artista, poi, è straordinaria, imprime musicalità, senso ed espressività ad ogni frase, ad ogni parola. Il suo duetto con Florez/Uberto nel primo atto e il trascinante terzetto del secondo, con l’aggiunta di Osborn/Rodrigo, sono state vere e proprio lezioni di canto. Arrivati poi al Rondò finale si è aperto lo scrigno degli splendori. L’attacco ipnotico in pianissimo di “Tanti Affetti” – che è andato sempre più sviluppandosi in vaporosi melismi, fosforescenti volatine, rapinose puntature è arrivato allo sfogo pirotecnico di “Fra il padre”, dove il tripudio di trilli, picchettati presi in pianissimo e poi rinforzati, di abbaglianti variazoni, ha definitivamente consegnato Joyce DiDonato al titolo di Regina Rossiniana e al trono di belcantista tra le più grandi oggi.” ~ Nicola Salmoiraghi OPERA December 2011