Rossini: La Cenerentola
Decca

The wild, pop-up-book setting inspires deeply realistic and touching interpretations from the cast, led by superstar tenor Juan Diego Flórez and American mezzo-soprano Joyce DiDonato, in signature roles …

DiDonato’s glowing tone and supple phrasing paint Cenerentola with uncommon compassion and warmth. Both artists are so at ease vocally that the Act 1 duet is a lovely moment of real delicacy and sincere emotion, and Cenerentola’s final aria, with DiDonato exploding joyfully in killer coloratura runs, becomes an act of forgiveness and strength, as well as liberation..

–  Opera News, February, 2010

Ma il piatto forte della produzione è lei, Joyce DiDonato. La figura è proprio quella di Angelina: fresca, giovane, delicata e tenerissima. Si muove con garbo e riesce ad affettare anche quel tanto di goffa ingenuitá che nelle vesti della serva sfortunata non guasta. L’entrata nel finale del atto è recitata come si conviene ad una dama che si impone con naturalezza e senza alcuna forzatura. Una signora, insomma, deve essere così. Il finale dell’opera la coglie tripudiante, radiosa e rugiadosa di sorrisi: il trionfo della bontà. Alla figura corrisponde la voce.

La DiDonato è delicata voce di mezzosoprano proporzionata alle esigenze dello strumentale di Rossini. Presenta una regione centrale rotuonda, di una rotondità naturale e non artefatta, scevra da quelle carnosità che questo repertorio non richiede. Nel grave è capace di trovare anche ombreggiature più scure, da mezzocontralto, che sono adattissime al personaggio e alle situazioni. L’emissione è morbida così che il canto è sempre condotto con elasticità. Questo artificio permette alla DiDonato di manovrare il suono, di graduarne la gamma, di imprimerle quelle infinite gradazioni che fanno varia la linea. L’asso nella manica è il canto fiorito: la DiDonato vocalizza con pertinenza e facilità, sgrana le note ad una ad una, le fa rimbalzare come perle contro il cristallo. È abilissima nelle agilità di grazia, con momenti di puro incanto. È pronta in quelle veloci. Non solo infila alla perfezione le collane di volate che infiorano la parte, ma ci offre uno dei più emozionanti Rondò che si siano ascoltati nell’ultimo decennio. Forse il migliore in assoluto.

Cenerentola insomma ha trovato una nuova interprete che, dopo Lucia Valentini Terrani, possa portarsela via e farla sua.

–  Opera (Italy), January, 2010

Tout n’était qu’un rêve ? Et oui, cette Cenerentola ne tombe pas dans les bras de son prince. Pendant les dernières secondes de musique l’entourage princier disparaît et Cendrillon reprend son balai, entourée seulement de ses plus fidèles compagnons, une petite bande de rats. Pleine de poésie et de fantaisie (les rats !), aux couleurs vives et aux costumes extravagants, le tout agrémenté d’une superbe touche de surréalisme, la première mise en scène de la troupe catalane Comediants nous emmène tout droit chez Alice et son Pays des Merveilles. Et cela fonctionne – merveilleusement!

Le plateau est dominé par deux chanteurs de premier ordre. Dans le rôle titre, Joyce di Donato frôle la perfection. Dotée d’une voix de mezzo riche et belle, admirablement homogène, aussi à l’aise dans les graves de sa chanson d’entrée que dans les aigus de son éblouissant air final, elle nous touche par l’authenticité de ses accents et par le naturel de son jeux..

– Andreas Laska, Musique Classique, December, 2009